Ranking of Kings (2022) – Recensione

Stagioni: 1

Episodi: 23

Genere: Anime, Fantasy

Piattaforma: Crunchyroll

Trama: Il giovane e ingenuo principe Bojji è sordo, non è in grado di parlare né di maneggiare una spada, nonostante ciò punta a diventare un grande re. Il morente re Bosse lo indica come erede alla corona, ma alla sua morte i membri della corte si oppongono e incoronano Daida, figlio di seconde nozze di Bosse e della Regina Hiling.

Recensione: In un mondo in cui la società si basa sul possesso della forza, la posizione dell’ereditario principe Boji, figlio sordomuto del leggendario re Bosse, è vista in modo sgradevole dal popolo che si prende gioco di lui.

Per la società in cui vive, le qualità di Boji come la bontà d’animo e la sensibilità non sono sufficienti a regnare.

Kage, un’ombra appartenente ad un clan di assassini e diffidente dagli umani, vede nel principino Boji un esempio da seguire e da cui imparare molto.

Ognuno dei personaggi si differenzia per particolari e caratteristiche e, cosa più importante, non tradiscono i propri ideali. Alcuni di loro soffrono per delle prese di coscienza.

Ranking of Kings parla di inclusione, vendetta, voglia di rivalsa, affetto materno e forza d’animo. Un’anime che apre alla vera inclusione: Boji ha un handicap che gli impedisce di comunicare con il mondo ma riesce comunque a farsi amare e comprendere col tempo.

Il principe Boji e Kage

Fabrizio Spurio

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