Il primo giorno della mia vita – Libro

Trama: Un uomo, due donne e un ragazzino convinti di aver toccato il fondo incontrano un personaggio misterioso che gli regala sette giorni per scoprire come andrà avanti il mondo senza di loro, quello che lasciano, i loro affetti, i loro cari, il lavoro. E, se possibile, per trovare la forza di ricominciare e innamorarsi di nuovo della vita.

Una scena tratta dal film

Commento: Inizio il commento/recensione di questo libro con una premessa: prima di leggerlo, non essendone a conoscenza, ho visto il film, di cui potete trovare la recensione all’interno del sito o cliccando qui. Detto ciò, partirei con la stesura dell’articolo.

Dopo Tutta colpa di Freud e Supereroi, Genovese torna pubblicando Il primo giorno della mia vita la cui storia è ambientata a New York. I protagonisti sono: Napoleon, un motivatore di successo, Aretha, una poliziotta, Emily, una ex ginnasta finita sulla sedia a rotelle e infine il piccolo Daniel, un bambino famoso grazie alle pubblicità.

Tutti e quattro decidono di porre fine alla propria vita e, nel momento dell’atto, un uomo misterioso pone loro un patto: 7 giorni di tempo per fargli cambiare idea e riportarli a pochi istanti prima del gesto estremo.

Genovese decide di dedicare un capitolo a ogni giorno, parlando da narratore esterno, raccontando la storia presente e passata di ognuno dei protagonisti. Si sofferma su tutti, raccogliendo dati e riportare dati al lettore.

Aretha decide di suicidarsi mentre è in servizio di notte con un collega: il fatto che sua figlia sia morta a causa di una malattia non riesce più a sopportarlo, inizia ad essere un fardello enorme; Daniel perchè veniva bullizzato e, da quando aveva iniziato ad essere protagonista di varie pubblicità nonostante non volesse ma i genitori sì, non voleva essere più popolare; Emily era una eterna seconda nelle gare che, dopo un lieve infortunio, decide di vivere sulla sedia a rotelle ponendo fine alla sua carriera da ginnasta mentre Napoleon è l’unico che non ha “buoni motivi”.

Anche l’uomo misterioso ha un passato che si verrà a scoprire durante uno scambio di battute con Napoleon a fine libro.

– (…) Saremo sostituiti da altrettante persone con altrettanti affanni, problemi, speranze, paure. E fra altri cent’anni da altri ancora. (…) Pensa quanto siamo sostituibili. Però siamo anche un po’ unici, perchè la nostra storia non sarà mai uguale a quella di nessun altro.

Una scena tratta dal film

Durante i sette giorni a loro disposizione hanno tempo per capire le storie degli altri e come il mondo va avanti senza di loro, come i loro cari, le loro amicizie o i loro amori vanno avanti senza di loro. L’uomo misterioso mostrerà ai protagonisti dei mini frammenti dei loro futuri all’interno di un cinema, proiettati sul grande schermo, senza rivelare loro cosà accadrà e chi sono le persone che vedono.

Napoleon avrà modo di vedere quando i soccorsi trovano il suo corpo morto e, successivamente, il suo funerale; Aretha come il suo amico poliziotto non riesce a stare senza di lei; Emily di rivedere la sua caduta all’infinito ma, soprattutto, di innamorarsi e Daniel di “comprendere” le scelte dei genitori facendogli trovare una lettera da lui scritta.

I protagonisti avranno quindi modo di riprendere in mano le proprie vite e decidere, l’ultimo giorno, se continuare a vivere o suicidarsi.

È semplice: tutto nella vita ci spinge a farla finita. Il mondo è un luogo estenuante. Sei stanco semplicemente perchè ci vivi. Sei stanco di non riuscire ad amare abbastanza. Questa… – e indica il vuoto sotto di lui – dovrebbe essere la morte naturale di una persona. La lettera di addio non dovrebbe scriverla chi se ne va, ma chi resta: loro dovrebbero darci delle spiegazioni.

Una scena tratta dal film

Genovese riesce a gestire il tema principale, il suicidio, senza appesantire facendo alle volte sorridere e altre riflettere facendo intendere che anche nei momenti bui c’è un piccolo barlume di speranza. Il peso e il dolore di ognuno dei protagonisti viene trasmesso al lettore che potrebbe rispecchiarsi o sentirsi vicino ad uno dei personaggi. Inutile dire che sia commovente.

Concludo dicendo che in primis ne consiglio la lettura e, successivamente, la visione del film ma soprattutto con una frase detta dall’uomo misterioso che serve da chiave di lettura: Abbiate nostalgia della felicità. Solo così vi verrà voglia di cercarla.

Da sx: Valerio Mastandrea, Sara Serraiocco, Gabriele Cristini, Margherita Buy, Toni Servillo

Fabrizio Spurio

Materiale utilizzato per la scrittura del seguente articolo:

Il primo giorno della mia vita di Paolo Genovese (Ed. Einaudi, 2019)

Immagini tratte dal film Il primo giorno della mia vita (2023)

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