L’isola del tesoro ovvero La contrapposizione tra il bene e il male

Trama

Chi avrebbe detto che nel baule del vecchio Billy Bones, abbandonato nella locanda dei genitori di Jim, ci fosse la mappa del tesoro del Capitano Flint?

1) I personaggi

– Jim Hawkins: un adolescente che all’improvviso parte alla ricerca di un tesoro nascosto;

– I pirati: figure che rappresentano gli antagonisti ma anche il valore del coraggio, dell’astuzia, del desiderio di scoprire l’ignoto;

– Il conte Trelawney, il Dr. Livesey e il capitano Smollet: rappresentano i valori positivi, i valori di buon senso, quei valori borghesi che Jim dovrebbe seguire.

2) Contrapposizione bene e male

Chi non ha mai sognato da bambino di salire su una nave e salpare alla ricerca di un tesoro?

Anche da adulti si è ancora in tempo e il romanzo di Stevenson aiuterà sicuramente!

L’isola del tesoro è raccontato in prima persona da un ragazzo, Jim Hawkins, il quale si ritrova in mezzo a dei “gentiluomini di ventura” (così vengono definiti i pirati da Long John Silver) alla ricerca del tesoro del temuto Capitano Flint.

Ciò che mette in luce il romanzo è la contrapposizione tra il bene e il male: Jim è un ragazzo per bene che salpa all’avventura grazie al Dr. Livesey ma il suo interesse è orientato verso i pirati che rappresentano i valori negativi, ma che gli daranno poi il coraggio per affrontare specifiche situazioni.

Jim da ragazzo timoroso qual’era arriverà ad essere un uomo in grado addirittura di sparare ad un’altra persona.

Questo perchè è attraverso le sfide e le avventure che una personalità può nascere e svilupparsi.

Jim Hawkins (sx) e Long John Silver (dx)

3) Commento personale

Chi è appassionato di Stevenson o del mondo piratesco non può non leggere L’isola del tesoro.

Il breve romanzo porta con l’immaginazione a vivere l’avventura di Hawkins, grazie sia alle descrizioni dei luoghi che alla narrazione in prima persona.

Ho preso, o meglio, ripreso in mano con le pagine ormai ingiallite il romanzo di R. L. Stevenson: ricordavo veramente poco ma, leggendolo, ho ritrovato alcuni “collegamenti” con la pellicola Il pianeta del tesoro della Disney.

Ho rivisto per l’ennesima volta il cartone e per l’ennesima volta avevo le lacrime agli occhi, ma devo dire che la storia (anche se ambientata in un mondo fantascientifico) è molto fedele al romanzo con aggiunta o meno di elementi.

Se non lo avete visto recuperatelo!

Torniamo al romanzo: il protagonista della storia è senza ombra di dubbio il giovane Jim, il quale è influenzato dalla presenza dei pirati ma che rimane sempre semplice e di buone origini.

La figura che emerge di più tra tutte, però, è il pirata dalla sola gamba Long John Silver che, attratto dal tesoro, è un un uomo astuto e doppiogiochista. Si schiererà, infatti, all’interno del romanzo alle volte con Jim alle volte con i suoi uomini a seconda di cosa gli interessa di più in quel momento, se salvarsi dalla forca o prendere il tesoro del defunto Flint tra le mani.

Anche lo stesso Jim, attratto dai pirati, farà il “doppiogioco” alle volte ma per come si comporta Silver con lui non può che essergli grato e salvarlo dalla forca.

In un certo senso Silver si affeziona al ragazzo ma non può darlo a vedere (anche perchè solo grazie a lui può rimanere in vita).

Gentiluomini di ventura L’isola del tesoro è un romanzo adatto a tutti che può essere letto e riletto a qualsiasi età per chiunque voglia salpare alla ricerca del tesoro del Capitano Flint.

Ma vi schiererete con Jim o con il pirata Silver?

Fabrizio Spurio

Materiale utilizzato per la scrittura di questo articolo:

– L’isola del tesoro di R. L. Stevenson (Ed. Giunti Junior, 2014)

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