Cento Domeniche (2023) – Recensione

Data di uscita: 23 Novembre

Anno: 2023

Genere: Commedia, Drammatico

Regia: Antonio Albanese

Cast: Antonio Albanese, Liliana Bottone, Bebo Storti, Sandra Ceccarelli, Donatella Bartoli, Maurizio Donadoni, Elio De Capitani, Giulia Lazzarini

Durata: 94 min.

Sinossi: La banca di cui Antonio è sempre stato cliente sembra però nascondere qualcosa: dipendenti sono improvvisamente evasivi e il direttore cambia in modo sospetto. Finanziare il matrimonio di sua figlia si rivela essere un’ardua impresa, contro ogni previsione.

Recensione: Antonio è un ex operaio di un cantiere nautico che conduce una vita tranquilla all’interno di un paese.

La figlia Emilia annuncia la decisione di sposarsi e Antonio, da buon padre, vuole pensare lui ai pagamenti ma, da quando il direttore della banca gli consiglia di procedere tramite un prestito le cose iniziano a non andare per il verso giusto.

Con il suo nuovo film Albanese interpreta un uomo “comune”, un operaio che nella vita ha lavorato tanto e che vuole godersi le piccole gioie ma soprattutto quella più grande: il matrimonio della figlia Emilia.

In Cento Domeniche affronta vari temi, come una sorta di denuncia sociale: la crisi economica, il crollo delle banche, i risparmi che vanno protetti ma affidati a strutture che possono approfittarsene.

Infatti, altro tema centrale, è quello della fiducia. Sì, perchè Antonio, come tutti gli altri cittadini, si fidava del personale della banca e firmava cecamente ogni volta che gli veniva chiesto di porre una firma su dei documenti/contratti. Forse questo è l’unico rimprovero che gli si possa fare.

Con Cento Domeniche, Albanese riesce ad avvicinare il pubblico al protagonista e alle vicende che gli ruotano attorno raccontando il dramma di un uomo.

È un peccato che sia uscito in concomitanza al successo di C’è ancora domani, ma anche questa storia merita di essere guardata, assimilata e di cui bisogna parlare.

Chapeau ad Albanese per questa storia che ha voluto raccontare augurandogli il successo.

Fabrizio Spurio

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