Capitolo 15 – Ultimi indizi

  • Andiamo in macchina perfavore, non mi sento al sicuro
  • Si meglio, io inizio ad avere un senso di nausea!

Appena arrivati in macchina, il detective estrasse dalla tasca del cappotto il testamento ritirato nello studio notarile della signorina Chiara e disse, rivolgendosi al collega: Giulio ascoltami bene, adesso ti mostrerò per bene il testamento scritto dalla Marchesa e tu mi devi dire secondo te le cose che tornano, che combaciano. Ecco a te.

Dopo aver letto il testamento, i due detective parlarono tra di loro e alla fine del dialogo Giulio disse:

  • Adesso ho le idee chiare anche io collega, ma dobbiamo riuscire a trovare l’arma del delitto!
  • Hai ragione, non abbiamo controllato se il maggiordomo avesse lo stesso taglio sul petto, giusto?
  • No, non abbiamo controllato
  • Aspettami qui, scendo da solo. Nel dubbio mi porto la pistola, non sia mai qualcuno provi ad uccidermi.

Il detective scese dalla macchina e corse alla lavanderia, per fortuna il cadavere era ancora lì. Prima di avvicinarsi, gli squillò il telefono: erano i medici dell’Ospedale Santa Caterina. Chiesero al Detective di passare nella stanza dell’obitorio appena poteva.

  • Vediamo un po’… Leviamo questi asciugamani… Mmmh… Sembra aver mirato direttamente al cuore l’assassino…. Cosa c’è qui in mezzo? Cazzo, finalmente!

Il detective trovò, nascosto tra dei panni puliti, l’arma del delitto: un coltello nuovo nuovo e affilatissimo, con del sangue rimasto sopra. Non c’erano altre spiegazioni, il detective era riuscito a risolvere il caso: non restava altro che riunire tutti e spiegare chi sia l’assassino e perchè abbia ucciso la Marchesa Carlotta.

Uscì di corsa dalla lavanderia e si diresse celermente in macchina con l’arma del delitto nel taschino. Lì capì anche che qualcuno ha cercato di depistarlo.

  • Giulio, guarda cosa ho qui
  • Un coltello?
  • Sì, è l’arma con cui sono state uccise quelle due povere anime…
  • Dobbiamo radunarli e spiegare loro chi è stato!
  • Esatto, ma non prima di stesera e non prima di aver ricontrollato il cadavere della Marchesa.

I due uscirono dalla Villa e si diressero, in auto, all’obitorio dell’Ospedale.

Arrivati dopo una mezz’oretta circa, entrarono e chiesero cosa fosse successo: i medici diedero delle notizie al Detective che confermavano i suoi sospetti.

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