One Piece (2023) – Recensione

Stagioni: 1

Episodi: 8

Genere: Azione, Avventura

Piattaforma: Netflix

Cast: Iñaki Godoy, Emily Rudd, Mackenyu, Jacob Romero Gibson, Taz Skylar, Vincent Regan, Jeff Ward, Morgan Davies, Peter Gadiot, McKinley Belcher III, Aidan Scott, Ilia Isorelys Paulino, Steven John Ward

Trama: Con il suo cappello di paglia e una ciurma sgangherata il pirata Monkey D. Luffy parte per un viaggio epico in cerca del tesoro in questo adattamento live action del celebre manga.

Recensione: Approda su Netflix il live action di One Piece, che copre l’arco narrativo fino alla sconfitta di Arlong, sotto visione del creatore Eiichirō Oda dell’omonimo manga.

Rispetto alla storia originale vengono fatte delle modifiche, alcune delle quali si notano maggiormente: la storia di Kobi diventa una sottotrama più rilevante; Luffy, Zoro e Nami rubano la Mappa della Rotta Maggiore al capitano Morgan mentre nell’opera originale a Bagy il Clown; la battaglia contro Don Krieg viene rimossa e sostituita da un ingresso anticipato di Arlong così come l’entrata in scena di Mihawk e molte altre differenze.

Alcune modifiche della trama, come lo scontro contro Morgan e l’incontro tra Rufy e i primi due compagni, possono anche andare bene date le poche puntate e la loro durata ma molto altro stona con l’accelerazione della serie e sembra forzato per arrivare ad una prima conclusione, sempre che la serie venga continuata…

Alcuni incontri stonano all’interno del Live Action, come quello tra Rufy e Zoro o il fatto che Arlong conosca e rapisca Bagy. Anche l’entrata anticipata degli Uomini Pesce si nota che è un po’ forzata rispetto tutta la storia che, molto spesso, risulta confusionaria per chi non conosce l’anime o il manga.

Pochi ma buoni personaggi sono stati trasportati bene all’interno della serie come Zoro, Bagy, Zeff, Mihawk, Garp e Kobi. Gli altri, nella maggior parte, hanno subito modifiche o sembrano usciti da una fiera di cosplay come Shanks o altri come Arlong non fanno timore come nell’anime o nel manga.

Rispetto ai trailer, in cui la CGI e molto altro stonava, costumi e scenografie sono ben realizzati. In effetti quasi ogni puntata, se non tutte, sono ambientate in posti diversi.

Per chi non abbia mai visto o letto One Piece, il Live Action può risultare gradevole e interessante tanto da volere una seconda stagione.

Gli amanti e i fedeli dell’opera originale di Oda non sono rimasti molto soddisfatti anche se ad alcuni, giustamente, la serie è piaciuta.

One Piece avrà un seguito? Non si sa ancora ma, stando a quanto dichiarato da Netflix, se ne parlerà a seconda delle visualizzazioni sulla piattaforma.

Fabrizio Spurio

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